PRODUZIONE ARTISTICA ED ESECUTIVA: Uscitanord
MUSICA E TESTI: Marco Belisario e Marcello Malatesta
ARRANGIAMENTI: Uscitanord
ANNO: 2011
UN DISCO CHE CONFERMA LO STILE ED IL CARATTERE DI SCRITTURA ORMAI TIPICI DELLA BAND MA CON UNA MATURITÀ ESPRESSIVA ANCORA PIÙ INTENSA ED IN COSTANTE EVOLUZIONE.
Si parte sempre dal jazz per lambire con estrema naturalezza più generi musicali senza mai disturbare quello che in realtà è il personale linguaggio Uscitanord.
I testi traggono ispirazione dal comportamento quotidiano dell’uomo moderno con le sue forze e le sue debolezze e l’efficace accostamento di ironia e sottile vena malinconica che si percepisce sembra ricondurci magicamente a personaggi e maschere di pirandelliana memoria.
GLI AMANTI DEL CINEMA
(M.Belisario, M.Malatesta, G.Sputore)
Gli amanti del cinema del cinema d’amore
pellicole tremende di fatti e di parole
negli occhi hanno le immagini già pronte da toccare
sulla poltrona comoda di questo cinema d’autore
…………………………………………
gli amanti del cinema del cinema a colori
azione morti e trame che stancano i copioni
nel viso hanno le lacrime e lenti da asciugare
sulla poltrona scomoda di questo cinema dolore
e tutti insieme che si pensa se sono veri o veri finti
quei posti quelle menti quei caratteri dipinti
davanti ai traffici di armi e di diamanti
possibile impossibile qualche dubbio passa avanti
gli amanti del cinema poi tornano al tepore
di casa con tranquillità senza batticuore
la mente già staccata davanti al Dio Televisore
sulla poltrona tipica del vortice d’autore
gli amanti del cinema del cinema reale
si abbonano e si lasciano rapire dal digitale
dopo la cronaca e la farsa l’economia e il petrolio
e con la guerra santa il Natale per il meglio…
estreme occupazioni poi Napoli si accende
le donne coi bambini e tutto si confonde
gli amanti del cinema sono tutti lì davanti
al cinema che vedono anche quello che non danno
pensando di capire tutto quanto non accade
…pubblicità.. si va a letto !!
che domani avrei da fare…
PROVA D’ARTISTA
(M.Belisario, M.Malatesta)
svesto i panni di scena
mi confido alla luna
le racconto quel che ho dentro per sentirla più vicina
vorrei dirle che stasera
non ho pianto per mestiere
ma ho prestato occhi e lacrime alla mia maschera d’attore
questa faccia allo specchio
non è avara di trucco
che negli anni ho consumato per corrompere il mio aspetto
ho cercato di colmare
vuoti e fragili lacune
liberando la curiosità come fonte del sapere
la mia vita io l’ho spesa qui
senza nessun rimpianto
da uomo, il personaggio e con lui le rughe sulla fronte
che accolgono il sudore al tempo di un racconto
folle e innamorato
genio io, per caso
e più che mai deciso ad inseguire sogni ed eroi
per ritrovarmi ancora tra le onde di un sipario
che scivolando… mi accompagna da lei
………………………………
l’emozione è la stessa
come la prima volta
il mio cuore si è trasferito in gola dando inizio alla festa…
questa ultima lettura
del copione mi dispera
per fortuna che l’applauso
mi consola…
la lailalà lailalà lailalà lailalà………………
la lailalà lailalà lailalà lailalà………………
DANZA
(M.Belisario, M.Malatesta)
Sulle mani non sei
altalena emozione non raggiunta
e non ti so come vorrei
sconosciuta rima della mia poesia
…ma danza questa nostra cecità
danza in questa stanza buia
dove il profumo è metafora
in cui metafora ferisce appartenenza
fossimo per sempre così quale amore
amore così ah…se così si potesse amare
potrei amare neve in agosto
potrei baciare labbra in inchiostro
sentirmi mio sentirti mia sentirmi tuo
…ma danza questa nostra cecità
danza in questa stanza buia
dove il profumo è metafora
in cui metafora ferisce appartenenza
fossimo per sempre così quale amore
amore così ah…se senza così ci dovesse dolere
se senza così ci si potesse incontrare
il gradino scivolato sarebbe vecchia altezza
i nostri occhi nel nostro guardare
il primo nostro bacio virtuale
…ma danza questa nostra cecità
danza in questa stanza buia
dove il profumo è metafora
in cui metafora ferisce appartenenza
………………………………………………
potrei amare neve in agosto
potrei baciare labbra in inchiostro
sentirmi mio sentirti mia sentirmi tuo
…ma danza questa nostra cecità
danza in questa stanza buia
dove il profumo e’ metafora
in cui metafora ferisce appartenenza
…ma danza questa nostra cecità…
COME MASCHERA
(M.Belisario, M.Malatesta, G.Sputore)
da quei tuoi occhi splendidi io vedo noi
sulle tue dita mordimi unguento ci va così
mantecata sul fascino livido del brindisi
arredata a fingere siamo coppia e non divisi…noi
vinciti sarai arcobaleno in mezzo
e fintami ricoprirai le forme
con gli sguardi venuti a te
ricostruzione del motivo a cena
sai mi piacerà il tentativo di capirti
questa sera sarà il mio
forte di una tela smessa su quel fruscio tu parlerai
sul mio rilancio annuserai la mia passione e l’avrai
dalle scale l’abito e mantenerlo sempre in tiro
quest’asta sai per me è una occasione per comprare
un pezzo in più l’arredamento parla a memoria
fingiti sarai la donna più al centro
e piegami rincorrerai il tuo trono
con le discolpe che mi dirai
…………………………………………
da quei tuoi occhi splendidi io vedo noi
sui tuoi capelli brillano profumi di mandorli
degustata dai diavoli fuori brami simpatie
arredata a fingere siamo coppia e non divisi…noi
dalle scale l’abito e mantenerti sempre in giro
quest’asta sai per me è una occasione per corrompere
un pezzo in più l’arredamento parla a memoria
vinciti sarai arcobaleno in mezzo
e fintami ricoprirai le forme
con gli sguardi venuti a te
CABARET
(M.Belisario, M.Malatesta, G.Sputore)
corro più in fretta che un posto c’è
in fondo si fa cabaret
sai nei ritardi comuni a noi
le briciole chiamano eroi
la storia s’inventa al momento se
la sedia è occupata da un re
ma questi tempi son duri anche per noi
la satira non sa
l’imitazione dei politici non va
restiamo in un bistrot
dove sogniamo una bottiglia di merlot
artisti andiamo via
più tardi ci sarà un evento a casa mia
seguitemi perchè
io preferisco i sogni demodè
decine e decine di anime
che corrono verso di me
stasera si è aperto il sipario e poi
la bionda mi chiede – che fai? –
sono un amante di Paul Gauguin
e mi cimento coi flirt
di arte e teatro m’intendo sai vedrai…
la satira non sa
l’imitazione dei politici non va
restiamo sul paletot
a cortometrarci sguardi che non so
artisti andate via
sono impegnato per l’evento a casa mia
e non chiedetemi perchè
rimango col mio titolo in deshabillè
………………………………………..
corro più in fretta che un posto c’è
in fondo si fa cabaret
…………………
sTORIA DI UN CALCIATORE
(M.Belisario, M.Malatesta)
Faccio colazione con la rosa al letto
fumo le parole per respirare colto
vado regolare consunto di pubblicità
pranzo ogni due giorni per darmi una misura
e un peso per tenermi ancora in buona forma
frutta poca carne e riso…… di Milano
raggi ultravioletti mi sparo sulla faccia
e amplifico gli effetti con una crema occultatrice dei difetti
solo per quella che è la mia ragione estetica……
nota di colore col nuovo taglio di capelli
sotto il sole si tingono anche quelli
betacarotene per la mia pelle ruvida
quando cambia il vento lo sento dal ginocchio
cambia anche l’umore per colpa del mio specchio
quasi più crudele di una finale persa ai calci di rigore……
fine primo tempo…già si brindava ed ero pronto ad un secondo
di passeggiate e di passaggi a centrocampo
da vero pirla rimediai il premio di consolazione……
insopportabile l’allenatore
per digerire mi consiglia l’acqua minerale
non sono mica l’Alessandro nazionale
neanche per sete lo farei
ci vuole altro per dimenticare
una vacanza in barca a vela l’ideale
ancora meglio se condita al femminile
una velina non si sa mai
viaggio con la mente quando lei mi passa accanto
con due tacchi a spillo che risvegliano il mio senso
pillola d’amore ora puoi salvarmi solo tu……
Istanbul…
questa canzone è nata ad Istanbul
cresciuta con la rima Liverpool…
finita con il cuore in GOAL!!!
aPPUNTI DI VIAGGIO
(M.Belisario, M.Malatesta)
spesso mi capita di fare il punto della mia situazione e mi rendo conto
che ho rubato del tempo prezioso al mio tempo a fare il punto per l’appunto
molto meglio sarebbe pensare di meno ed agire per istinto
certe cose non vanno programmate ma prese e realizzate
e poi domani si vedrà…
ti porterò lontano io ti farò volare
oltre le nuvole sospesa in mezzo al blu
ti porterò a vedere la luna sopra il mare
potremmo anche sognare se per fumare ci pensi tu
praticamente ci siamo trovati in un posto sfigato e tutt’altro che sobri
le verità si facevano largo tra luci, boccali e le scritte sui muri
il rumore non era lungo abbastanza da coprire i nostri umori
certe sere andrebbero annullate, perdute, cancellate
e per il resto si vedrà…
ti porterò lontano io ti farò volare
oltre le nuvole sospesa in mezzo al blu
mi lascerò rapire lungo la via del cuore
dalle tue parti rigide che attentano di più
aih aih ah aih aih ah aih aih ah aihaihah aiah
aih aih ah aih aih ah aih aih ah aihaihah aiah
penso che l’amore sia autentico e sincero dal momento in cui ti lasci andare
e l’ispirazione arriva come un faro illuminante dall’intuito femminile
il segreto di un rapporto più maturo sta nel dare il giusto senso alle parole
certe storie non vanno raccontate soltanto più vissute
e alla fine si vedrà…
ti porterò lontano io ti farò volare
oltre le nuvole sospesa in mezzo al blu
andremo poi a ballare lasciandoci guidare
da questo movimento e al suo andamento deja-vu
ti aiuterò a mandare a fondo in questo mare
le condizioni incerte generate dal destino
ci lasceremo andare sull’onda del piacere
e vi saluteremo tutti con una sola mano
CIAO!!!
PREGHIERA
(M.Belisario, M.Malatesta)
Passo dopo passo con tono dimesso
mi lascio riflettere i raggi del sole su questa bella faccia
e come un serpente io sto quasi cambiando pelle
son cotto e cerco un’ombra……cerco un’ombra che non sia la mia
Soddisfami questa gola
staccami queste labbra
bagnale con qualche goccia del tuo umore
va va va………….mh mh mh……………
Cronica stanchezza la mia vera debolezza
raggiungo solo nel sonno il mio unico stato di ebbrezza
sto bruciando al pensiero di avere questa breve vita sospesa…
nelle viscere di una cantina con un misero sorso di rosa…
Spegnimi come un incendio
e salvami da questo inferno
dissetami…con un rosso che mi renda immortale
va va va………..mh mh mh……………
Ascolta Signore questo vile peccatore
ti chiedo per quanto tempo ancora devo fermarmi a pregare
per anni per mesi o per ore non lasciarmi da solo a soffrire
mandami almeno una lacrima della tua annata migliore
Soddisfami questa gola
staccami queste labbra
bagnale con qualche goccia del tuo umore
spegnimi come un incendio
e salvami da questo inferno
dissetami…con un rosso che mi renda immortale
L’EQUILIBRISTA
(M.Belisario, M.Malatesta)
Questa è la storia di un uomo con un mestiere precario
visse viaggiando perchè amava il rischio sul serio
per una scommessa perduta partì per lanciare la sfida al destino
una scelta…un azzardo… che presto divenne abitudine
in pochi mesi riuscì a fare il giro del mondo
senza strumenti che segnano
inutili ansie al passare del tempo
odiava sprecare parole volentieri parlava coi cani
portava da sempre con se la solitudine
rarara rarara rarara rarara rarara rarara rajra
sono testardo, cammino e non temo gli ostacoli
rarara rarara rarara rarara rarara rarara rajra
mi nutro spesso dei sogni e non credo ai miracoli
quando i kilometri poi crebbero senza misura
la stanchezza si fece trovare dopo il tramonto…la sera
l’accolse con tutti gli onori
fin troppo garbati per essere veri
sul viso scavato un sorriso accennato e una lacrima
non fu un lamento e non fu neanche un segnale di resa
non era solito poi celarsi dietro una scusa
in fondo lui dava una sosta
al suo fragile corpo da equilibrista
con l’anima inquieta per colpa di un vuoto romantico
rarara rarara rarara rarara rarara rarara rajra
sono testardo, cammino e non temo gli ostacoli
rarara rarara rarara rarara rarara rarara rajra
mi nutro spesso dei sogni e non credo ai miracoli
questa è la storia di un uomo con un mestiere precario
visse viaggiando perchè amava il rischio sul serio
quando alla fine fu offeso
salvò con orgoglio l’onore reciso
riprese il cammino pagando ad ognuno il suo debito
DIMMI COME
(M.Belisario, M.Malatesta, G. Sputore)
eccomi per ore
davanti al tuo seno che mi fa già sognare
perdevo la notte con tutti i suoi minuti
come si perdono le rose quando i petali decidono di andare
eccomi già grande
accanto al tuo viso che mi fai avvicinare
pensavo a stanotte con tutti i suoi momenti
vissuti a colorare gli attimi sospesi tra noi due
e allora dimmi come farai… a muovere il senso, la ragione, un’idea
per resistere qui dove il sole è una fotografia
via da questa città fuori da ogni realtà
perché la notte non si vive a metà
eccomi per anni
davanti al tuo corpo che non so perdonare
inizia la corsa sulla strada del tuo cuore
mentre i sogni poi si infrangono alla fine di un silenzio che non c’è
eccomi per sempre
davanti ai tuoi occhi dentro i quali mi vedo
ad un passo dal cielo con tutti i suoi misteri
che rivelano soltanto la certezza della mia fragilità
e allora dimmi come farai… a muovere il senso, la ragione, un’idea
per resistere qui dove il sole è una fotografia
via da questa città fuori da ogni realtà
perché il giorno non si vive a metà
parlami di come ti va e poi
raccontami di come si sta
senza il mare e il suo profumo dimmi come sarà
……………………..
…descrivimi l’effetto che fa
e allora dimmi come farai… a muovere il senso, la ragione, un’idea
per resistere qui dove il sole è una fotografia
via da questa città fuori da ogni realtà
anche noi non viviamo a metà
…e allora dimmi perché siamo qua?
ABITUDINI
(M.Belisario, M.Malatesta, g.sputore)
forse mi diverto a cantare dei miei sbagli
ma sai con le parole invento sogni
allora mi rivesto e ricompongo la mia mente
che poi stasera scherzo tra la gente
ma voi non giudicate queste mie puttanate
il sentimento è l’unica ragione
sappiate sono lesto a dire certe cose
e non sono quelle storie un po’ noiose
…………………………………
mi mancano i tuoi sguardi e non riesco più a trovare
le grandi passeggiate verso il mare
e mentre mi stringevi nell’ipotesi migliore
la tua arte apriva il libro dell’amore
ma poi liscio rimase solo il whisky
io amo il rischio e mi piace pure il mambo stasera
e mi tornava in mente una scelta da evitare
regalarmi quell’amante per natale
…………………………………
ma poi liscio rimase solo il whisky
io amo il rischio e mi piace pure il mambo stasera
e mi ero assicurato abitudini migliori
ma tardi per quei quadri di Sironi…
tardi per uscire da campioni…
tardi per rientrare nei copioni…
TU SI NA COSA GRANDE