PRODUZIONE ARTISTICA ED ESECUTIVA: Uscitanord
MUSICA E TESTI: Marco Belisario e Marcello Malatesta
ARRANGIAMENTI: Uscitanord
ANNO: 2006
Nasce nel 2006 l’album “La nostra cecità“, terzo lavoro discografico prodotto e distribuito da Musicomania-Wide Sound, contenente undici brani inediti che danzano con ironia, passione e intima sofferenza sulle cecità dell’uomo comune e le sue infinite contraddizioni.
IL SILENZIO DELL’ACQUA
(M.Belisario, M.Malatesta, G.Sputore)
se fosse così dolce
come la sensazione del tatto
la forma dell’acqua
scivolate entrambe
nel mio fragile mattino
dirti naturalmente no e…
saprei dirti adesso che
sei ancora qui
sei ancora li
mentre non scorri con me
come sangue in me
ed io non ricordo più di te
………………………………………………
se fosse così semplice dopo l’amore
l’amore che si fa da anni
dirti che vorrei anni nuovi
dopo questa doccia
cadere su tuo divano etnico
ritornare al nostro inizio
rimanere abbracciati con le storie vissute
a contare le ore osservando i vagoni passare
se fosse così chiaro così naturale
come il verde e il giallo
tra quei rami anche qui
prendere e lasciare
anche li prendere e lasciare
i miei rami ai tuoi
i miei anni ai tuoi
occhi spenti ed è sottile
il silenzio di quest’acqua lunga
come te sdraiata
e siete belle entrambe e me
restate ancora ad aspettare
DANZA
(M.Belisario, M.Malatesta)
Sulle mani non sei
altalena emozione non raggiunta
e non ti so come vorrei
sconosciuta rima della mia poesia
…ma danza questa nostra cecità
danza in questa stanza buia
dove il profumo è metafora
in cui metafora ferisce appartenenza
fossimo per sempre così quale amore
amore così ah…se così si potesse amare
potrei amare neve in agosto
potrei baciare labbra in inchiostro
sentirmi mio sentirti mia sentirmi tuo
…ma danza questa nostra cecità
danza in questa stanza buia
dove il profumo è metafora
in cui metafora ferisce appartenenza
fossimo per sempre così quale amore
amore così ah…se senza così ci dovesse dolere
se senza così ci si potesse incontrare
il gradino scivolato sarebbe vecchia altezza
i nostri occhi nel nostro guardare
il primo nostro bacio virtuale
…ma danza questa nostra cecità
danza in questa stanza buia
dove il profumo è metafora
in cui metafora ferisce appartenenza
………………………………………………
potrei amare neve in agosto
potrei baciare labbra in inchiostro
sentirmi mio sentirti mia sentirmi tuo
…ma danza questa nostra cecità
danza in questa stanza buia
dove il profumo e’ metafora
in cui metafora ferisce appartenenza
…ma danza questa nostra cecità…
STORIA DI UN CALCIATORE
(M.Belisario, M.Malatesta)
Faccio colazione con la rosa al letto
fumo le parole per respirare colto
vado regolare consunto di pubblicità
pranzo ogni due giorni per darmi una misura
e un peso per tenermi ancora in buona forma
frutta poca carne e riso…… di Milano
raggi ultravioletti mi sparo sulla faccia
e amplifico gli effetti con una crema occultatrice dei difetti
solo per quella che è la mia ragione estetica……
nota di colore col nuovo taglio di capelli
sotto il sole si tingono anche quelli
betacarotene per la mia pelle ruvida
quando cambia il vento lo sento dal ginocchio
cambia anche l’umore per colpa del mio specchio
quasi più crudele di una finale persa ai calci di rigore……
fine primo tempo…già si brindava ed ero pronto ad un secondo
di passeggiate e di passaggi a centrocampo
da vero pirla rimediai il premio di consolazione……
insopportabile l’allenatore
per digerire mi consiglia l’acqua minerale
non sono mica l’Alessandro nazionale
neanche per sete lo farei
ci vuole altro per dimenticare
una vacanza in barca a vela l’ideale
ancora meglio se condita al femminile
una velina non si sa mai
viaggio con la mente quando lei mi passa accanto
con due tacchi a spillo che risvegliano il mio senso
pillola d’amore ora puoi salvarmi solo tu……
Istanbul…
questa canzone è nata ad Istanbul
cresciuta con la rima Liverpool…
finita con il cuore in GOAL!!!
L’EQUILIBRISTA
(M.Belisario, M.Malatesta)
Questa è la storia di un uomo con un mestiere precario
visse viaggiando perchè amava il rischio sul serio
per una scommessa perduta partì per lanciare la sfida al destino
una scelta…un azzardo… che presto divenne abitudine
in pochi mesi riuscì a fare il giro del mondo
senza strumenti che segnano
inutili ansie al passare del tempo
odiava sprecare parole volentieri parlava coi cani
portava da sempre con se la solitudine
rarara rarara rarara rarara rarara rarara rajra
sono testardo, cammino e non temo gli ostacoli
rarara rarara rarara rarara rarara rarara rajra
mi nutro spesso dei sogni e non credo ai miracoli
quando i kilometri poi crebbero senza misura
la stanchezza si fece trovare dopo il tramonto…la sera
l’accolse con tutti gli onori
fin troppo garbati per essere veri
sul viso scavato un sorriso accennato e una lacrima
non fu un lamento e non fu neanche un segnale di resa
non era solito poi celarsi dietro una scusa
in fondo lui dava una sosta
al suo fragile corpo da equilibrista
con l’anima inquieta per colpa di un vuoto romantico
rarara rarara rarara rarara rarara rarara rajra
sono testardo, cammino e non temo gli ostacoli
rarara rarara rarara rarara rarara rarara rajra
mi nutro spesso dei sogni e non credo ai miracoli
questa è la storia di un uomo con un mestiere precario
visse viaggiando perchè amava il rischio sul serio
quando alla fine fu offeso
salvò con orgoglio l’onore reciso
riprese il cammino pagando ad ognuno il suo debito
VERSI NEI FOGLI
(M.Belisario, M.Malatesta, G.Sputore)
mi preme sai le arance il vino
le soste tra i tavoli bendati
dal cotone a scacchi
mi preme sai le pareti livide a pezzi
gli scorci di Venezia
i versi dei gondolieri a chieder strada
mi preme sai ricordarti di noi
abbassati nei ponti
come i versi nei fogli dipinti dall’amore
come le parti da dargli che tu
sicuro vedrai
e tu.……sicuro verrai
mi sembra sai carta pesta agli angoli
sorridevano le impressioni
della nebbia e dei lampioni
mi penso sai a scorticare le sere
le sere altri canali
e con la luna dichiararmi e bere
mi preme sai ricordarti di noi
abbassati nei ponti
come i versi nei fogli dipinti dall’amore
come le parti da dargli che tu
sicuro vedrai
e tu.……sicuro verrai
LA SCOMMESSA
(M.Belisario, M.Malatesta, G. Sputore)
Ho visto il cane dove piove e sogno…quassù
finchè qualcuno non si bagna
nel deserto di specchi e di auto qui
la metropoli e’ incontro
ad un vago spettatore della vita
scommette spesso sulla sorte
gli uomini qui
sono vivaci insegne di alluminio
gioie colorate senza museruola
ah…ma quegli occhi io li vedo da lontano
occhi che rilucono su di me
e quelle zampe io le sento avere freddo
come le mani mie da viveur
ho visto un taxi dove piove e spengo…la scia
finchè qualcuno qui non urla
nell’amplesso di shock e modernità
la metropoli e’ incontro
ad un vago spettatore della vita
scommette spesso sulla morte
……………………………………………
gli uomini qui
sono lussuose stanze di sapere
attici con viste senza gli orizzonti
ah…ma quegli occhi io li vedo da vicino
occhi che rilucono su di me
e quel volante io lo sento aver paura
come le mani mie da viveur
ho visto una scommessa
far finta di aver vita
pulirsi a mezzo busto figlia di realtà
e da realtà recisa
COME MASCHERA
(M.Belisario, M.Malatesta, g. sputore)
da quei tuoi occhi splendidi io vedo noi
sulle tue dita mordimi unguento ci va così
mantecata sul fascino livido del brindisi
arredata a fingere siamo coppia e non divisi
vinciti sarai arcobaleno in mezzo
e fintami ricoprirai le forme
con gli sguardi venuti a te
ricostruzione del motivo a cena
sai mi piacerà il tentativo di capirti
questa sera sarà il mio
forte di una tela smessa su quel fruscio tu parlerai
sul mio rilancio annuserai la mia passione e l’avrai
dalle scale l’abito e mantenerlo sempre in tiro
quest’asta sai per me è una occasione per comprare
un pezzo in più l’arredamento parla a memoria
fingiti sarai la donna più al centro
e piegami rincorrerai il tuo trono
con le discolpe che mi dirai
da quei tuoi occhi splendidi io vedo noi
sui tuoi capelli brillano profumi di mandorli
degustata dai diavoli fuori brami simpatie
arredata a fingere siamo coppia e non divisi
dalle scale l’abito e mantenerti sempre in giro
quest’asta sai per me è una occasione per corrompere
un pezzo in più l’arredamento parla a memoria
vinciti sarai arcobaleno in mezzo
e fintami ricoprirai le forme
con gli sguardi venuti a te
…………………………………………
fingiti sarai la donna più al centro
e piegami rincorrerai il tuo trono
con le discolpe che mi dirai
UNA DOMENICA DI MAGGIO
(M.Belisario, M.Malatesta)
si respira un clima strano in città
sono scesi tutti in pista
per effetto del sondaggio novità
la tensione è manifesta
passa il sindaco già sveglio da un’ora
preoccupato non riposa
gli rimane poco tempo
e si affida al “porta a porta” per riuscire nell’impresa
quando il vice usa gli organi di stampa
per convincere la massa
punta tutto sulla croce ed inventa
una improbabile promessa
con un plastico sorriso ammiccante
cerca ancora dei consensi
l’indeciso a questo punto
ha persino cancellato anche l’ultimo dei dubbi
……………………………………………
anche il prete in chiesa sta confessando l’assessore juventino
solo dopo il pentimento gli darà l’assoluzione
con il rigore…… di un cristiano
il consigliere che non lesina la pancia
resta chiuso al ristorante
bene o male una poltrona alla provincia
sotto il culo se la sente
l’avversario non si sbilancerà
del sondaggio non si fida
la sua arringa lui la concederà dopo il finale
e con indosso la sua toga
quando al seggio sono in fila per tre
oltre l’ora di chiusura
c’e’ qualcuno che con tranquillità
torna indietro e se ne frega
tra le schede bianche e nulle sarà
la serata dei commenti
mentre l’urna per ognuno dirà
che hanno perso tutti quanti…
ALIENAMORE
(M.Belisario, M.Malatesta)
Ho scoperto che la donna è come la pazienza
se provi a dominarla ti uccide alla distanza
col fegato ingrossato
e il cuore in contrappunto
la riconoscerai soltanto dopo il sacramento
vessami…scudisciami…vituperami…turlupinami…
se l’amore è un sentimento
che nasce dal profondo
quello mio è cresciuto dedito al tormento
e ora che io vorrei invecchiare
meglio di un vino rosso
lei mi alimenta senza tregua
dubbi legati al sesso
irrorami…tracollami…lambiscimi…trangugiami…
fomentami…vellicami…brancicami…giulebbami…
se saltassi solo un giorno rischierei l’espianto
peggio ancora sulla gogna
per uno scarso rendimento…
col kamasutra ormai passato
ed un presente da inventare…
anche un alieno nel futuro potrebbe impallidire
…………………………………………
ho scoperto che la donna è come la pazienza
se provi a dominarla ti uccide alla distanza
sono ormai ridotto all’osso mentre lei riappare
ma da un momento all’altro io ……
posso anche svenire !?!
STRADE DIVERSE
(M.Belisario, M.Malatesta, G. Sputore)
la bugia la verità l’alchimia la sazietà
chi butta spavento chi vanta possesso
chi vende sgomento chi senza sequestro
anche queste strade piene di politici di colore
si sentono più cariche si vendono più carne
vagamente sono presenti al mercato delle parole
la bugia la verità ……………………………………
queste strade di micropolveri e di zanzare
si stropicciano gli occhi aspettando clienti
e non importano qui le targhe alterne
non ci fanno credere qui
le piogge acide di maggioranze minori
la bugia la verità …………………………………….
queste strade si vivono così
come le puttane nei pantaloni
che le vedi e le tocchi
senza chi fa prima l’abito
sui nuovi programmi da televisioni
la bugia la verità …………………………………….
queste strade si tingono di rosso
come impazienti pubertà
che la vita e la morte
si incrociano e si passano lame
sui visi segnati dai tratti diversi
la bugia la verità …………………………………….
chi butta spavento chi vanta possesso
chi vende sgomento chi senza sequestro
LA DURATA
(M.Belisario, M.Malatesta, g.sputore)
i miei anni sono dieci, sono trenta, sono sessanta
per la durata delle cose e delle ore
la durata calda che mi sembra qui
la durata spremuta dal sole
patibolo perfetto, fine traguardo e santa
i miei anni sono tre, sono venti, sono cinquanta
per la durata delle cose e delle ore
la durata calda che le dita qui
la durata spremuta dalle mani
cenacolo di parole in una borsa e guarda…
…amabile, la durata delle frasi e quei pensieri
la durata di questi pensieri a stringermi
la durata di tutto ciò che viene qui
a prendermi…come le onde la sera
si rubano la riva
a prendermi come gli sbagli la sera
catturano la vita
dammi il bianco, le navi, il tempo
le luci, le città, il vento
la durata vola in questo mare corto
la durata sempre qui mi resta addosso
……………………………………
i miei mesi sono dieci, sono trenta, sono sessanta
per la durata delle cose e delle ore
la durata fredda che mi sembra qui
la durata spremuta dal sole
patibolo perfetto, fine traguardo e santa
ma i miei anni sono ovunque caricati a spalla
per la durata delle cose e delle ore
la durata eterna che le dita qui
la durata taciuta dalle mani
fiorirà di parole in una borsa e pensa…
…amabile, la durata delle frasi e quei pensieri
la durata di questi pensieri a stringermi
la durata di tutto ciò che viene qui
a prendermi…come le onde la sera
si rubano la riva
a confondermi come i vecchi che
si contano le dita